La storia del superclub torinese, da un lato, parla dei successi della Vecchia Signora, ma dall’altro, i numerosi fallimenti europei e la retrocessione in serie B sono sul piatto della bilancia. Detto questo, la Juventus è stata, è e sarà un grande club italiano, una vera misura del “Calcio” per molti decenni a venire. La gloria non si perde in uno o due anni, perché è stata acquisita non per venti o addirittura trenta anni, ma per un secolo! Uno dei club più antichi d’Italia fu costituito dagli studenti del liceo di Massimo D’Adzello in una giornata sulla più semplice panchina torinese. I colori del club non erano sempre le strisce verticali bianche e nere. Il rosa e il nero erano i colori distintivi dei giocatori del Torino nei primi anni.
All’inizio del secolo, i rappresentanti del Torino notarono che l’inglese Notts County si esibiva in una forma piacevole e, soprattutto, memorabile. Fu da allora che la Juventus passò alle “strisce” con i colori tradizionali. Nel 1923 Edoardo Agnelli, proprietario dell’azienda automobilistica Fiat, acquisì il controllo della Juventus e costruì una nuova arena. Negli anni Trenta la Juventus diventa il vero fiore all’occhiello del calcio italiano. Nel 1958, dopo aver vinto la Serie A per la decima volta, la Juventus ricevette la prima stella d’oro sulla maglia.
La squadra si arricchisce di stelle: il gallese John Charles, l’oriundo Omar Sivori e Giampiero Boniperti. Una nuova generazione di stelle torinesi emerse un decennio dopo. Roberto Bettega, Franco Causio, Jose Altafini e altri divennero simboli della squadra. Il difensore Gaetano Chirea cementò l’intera difesa. Già allora la Juventus era diventata un vero e proprio marchio, riconoscibile e venerato in tutto il mondo. Un nuovo periodo di splendore per la squadra torinese arrivò all’inizio degli anni Ottanta. Questo periodo fu causato dall’arrivo in squadra di nuove stelle europee. Il francese Michel Platini fu uno dei primi a instillare nella squadra la regola che in ogni periodo di successo nel campo della “Vecchia Signora” dovesse esserci un rappresentante francese. Dopo la vittoria in finale di Coppa dei Campioni del 1985 contro il Liverpool, Torino divenne i re legali del Vecchio Continente. La partenza di Michel Platini è associata al declino della “Vecchia Signora”. La squadra cercò faticosamente un nuovo leader, invitando persino giocatori sovietici per sostituire il leggendario Platini, ma non riuscì ad avere subito il suo idolo.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 due squadre – il Milan e il Napoli – regnavano sovrane sulla penisola appenninica. La squadra torinese riuscì a fronteggiarle solo a metà degli anni ’90, quando Marcello Lippi fu nominato allenatore della squadra. La squadra vinse lo scudetto per la prima volta dopo una lunga pausa e l’inserimento di nuovi giocatori come Roberto Baggio, Gianluca Vialli, Ciro Ferrara, Alessandro Del Piero e altri futuri eroi ebbe un impatto positivo sulle prestazioni. Nella finale di Champions League di Roma, la Juventus è diventata per la seconda volta la squadra più forte d’Europa grazie a un rigore di Vladimir Jugovic, ma ancora più spesso ha perso negli incontri decisivi.
Tra il 1997 e il 2003, la Juventus ha perso la finale di Champions League per tre volte. Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan sono stati più fortunati della squadra torinese. A livello nazionale, la Juventus è tornata in auge dopo una breve pausa, con alcune stelle francesi, Zinédine Zidane e Didier Deschamps, che hanno avuto un impatto immediato. Le cose non sono andate bene per Thierry Henry a Torino, che ha potuto realizzare i suoi progetti all’Arsenal. Un altro giovane attaccante francese, David Trezeguet, è diventato un'”icona” per tutti i giocatori della Vecchia Signora. Fabio Capello ha ridato alla Juve il carattere vincente, ma poi sono arrivati i tuoni. Il caso “Calciopoli” è ancora avvolto nell’oscurità, anche se tutti coloro che avrebbero dovuto essere puniti hanno quasi scontato la loro pena. Il caso delle partite truccate è stato tutt’altro che liscio e pulito come un’altra città del Nord voleva che fosse. Non è chiaro perché alcuni di loro (la Juventus) siano stati puniti così severamente, mentre altri se la siano cavata con poco. I tifosi torinesi, parlando del famoso scandalo, puntano soprattutto sull’Inter Milano, che con la caduta della Vecchia Signora è salita sul trono reale d’Italia. In ogni caso, la missione dei detrattori della Juve è stata compiuta: la squadra ha di fatto ricominciato a vivere da zero. Il ritorno ai vertici non è così rapido come vorrebbero i tifosi delle Zebre, ma nessuno di loro ha dubbi sul fatto che prima o poi la Juventus tornerà in vetta, non solo in Italia ma anche in Europa. Anche tenendo conto dei campionati spogliati, la squadra torinese rimane a pochi passi dal record della terza stella sulle maglie.